La Natura ricercata,
dialettica e consapevolezza
Anche se ridimensionata nella sua selvaticità, attraverso rielaborazioni cultivar per sopravvivere invasata su balconi, terrazzi e giardini, la natura è fonte di fascinazione e benessere per l’uomo. O forse, come dicono le nuove ricerche, l’uomo possiede nella sua psiche “il piacere della natura".
Eppure per molte persone urbanizzate anche mentalmente, il contatto con entità naturali, al difuori di quelle “costrette”, rappresenta un ostacolo insormontabile o una “amnesia ambientale generazionale” (1).
La paura per il non conosciuto è più esplicita in un ambiente naturale che in uno innaturale. La città, per le sue potenzialità sociali e assistenziali, nonostante l’intima solitudine, adempie a un ruolo protettivo. Le strade asfaltate (lisciate e cilindrate) riconducono sempre alla civiltà, mentre sterrate e sentieri (gibbosi e fangosi) possono terminare improvvisamente e inaspettatamente. L’ambiente artificiale con le proprie interazioni e collegamenti strutturali e sovrastrutturali sembra garantire dunque più sicurezza.
L’approccio alla natura non asservita viene lasciata agli esperti o a quegli uomini selvatici che ci abitano. Viene vissuta emotivamente solo attraverso i loro racconti e le loro immagini, per incapacità o impossibilità d’interazione. Ma la delega porta sì emozione, poche volte emulazione, spesso frustrazione.
La città è sinonimo di quelle mélanges dello stare insieme, forzate o ricercate, dove il contatto con gli altri, diretto o indiretto, fisico o virtuale, è sempre presente.
La dimensione del fare, dell’attivismo, del cinetismo futurista anche culturale, occulta quella della contemplazione, sia esteriore che interiore ed erode la possibilità di confronto con se stessi, la solitudine introspettiva.
L’urbe nella sua specificità non presenta una complessità microcosmica e macrocosmica come riscontrabile e osservabile nell’ambiente naturale. L’architettura e la monumentalità con la loro diffusa mancanza di ricchezza di particolari, la semplificazione e standardizzazione dei percorsi (anche di parchi e giardini) e l’abbondanza di segnalazioni abituano a percepire solo la dimensione macrospaziale. Scompare così l’osservazione particolare e il cogliere la complessità anche nel “piccolo”.
La delega, la dimensione del fare, l’impossibilità della solitudine e il riduzionismo spaziale contribuiscono al rafforzamento di una visione univoca, di un pensiero unico (2) del mondo e al decentramento di una reale consapevolezza di sé.
Il pensiero unico esclude quindi il concetto di dialettica e di dualità.
«La natura ci rivela sempre più il suo carattere dialettico, proprio nel campo delle particelle elementari. Ma i più non possono sopportare la dialettica; anche i governanti non la sopportano. La dialettica crea l’agitazione e il disordine. La gente vuol disporre di opinioni univoche e confezionate. A New York, un determinato giorno, tutti mettono il cappello di paglia. Da tutti vogliono indicazioni chiare sul modo in cui devono pensare.» scriveva Werner Heisenberg.
Ma proprio nella contrapposizione e nell’accettazione degli opposti nella loro relazione dialettica che è possibile intuire il senso della totalità e favorire il pensiero creativo.
Ricercare ed esplorare la natura vuol dire comprendere più facilmente la dimensione dialettica degli opposti. Attraverso la coscientizzazione (3) delle dualità partecipative-correlative (mente e corpo) e l’utilizzo di dualità emozionali simboliche - correlative oggettive (4) - legate alla natura, la riflessione e il pensiero critico (verso il mondo e verso se stessi) vengono stimolati.
Critica e introspezione portano a quel processo di individuazione per diventare ciò che si è (5) con la consapevolezza della propria unicità e della propria libertà (6).
(1) Peter H. Kahn, Jr. “The Human Relationship with Nature. Development and Culture” 2001
(2) “ Che cos'è il pensiero unico? È la trasposizione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale.” (Ignacio Ramonet)
(3) parallelismo con la coscientizzazione di Paulo Freire
(4) La teoria del “correlativo oggettivo” era stata definita da Eliot nel 1919 in un suo articolo (Hamlet and his problems): «L’unica via per dare espressione artistica all’emozione è di trovare un correlativo oggettivo: in altre parole un insieme di oggetti, una situazione, una catena di avvenimenti che sarà la formula di quella particolare emozione: dati i fatti esterni, che debbono avere per termine l’esperienza dei sensi, l’emozione sarà immediatamente evocata».
(5) Carl Gustav Jung “Psicologia e Alchimia”
(6) Max Stirner “L’unico e la sua proprietà”
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I percorsi conoscitivi
Seminari e incontri nella natura per coglierne gli aspetti oppositivi. e le complessità che, insieme a un rapporto profondo e intimo, contribuiscono a migliorare l'introspezione, la percezione di sè e del mondo.
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News_Seminari
Primavera 2024
Rinviati per trasferimento
della sede
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Riconsiderazioni
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Naturalmente insieme
Psiche&natura è promotrice di una cultura antispecista ed ecologista. per questo è anche attiva concretamente sul territorio.
Contro la caccia e il bracconaggio
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"i sostenitori del VHEMT non sono necessariamente a favore dell’estinzione umana, ma concordano sul fatto che nessun altro dovrebbe essere messo al mondo in questo momento.
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Psichicamente insieme
Psiche & Natura crede che i disturbi mentali siano vere malattie con una componente biologica e che ogni persona colpita da una malattia della psiche debba ricevere un aiuto tempestivo, una corretta diagnosi e una cura efficace per condurre una vita piena e soddisfacente, libera dal pregiudizio e dallo stigma.
Per questo collabora con
Progetto Itaca Parma
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Librorum novità & recensioni
Novità!
L'errore antropocentrico
Uomo-Natura- Altri viventi
a cura di Maurizio Corsini e Bruno Fedi
con una intervista a Dacia Maraini
“Gli scrittori devono testimoniare sugli orrori che si perpetuano sui più deboli. E certamente fra questi ci sono gli animali. Gli animali non possono essere esclusi dal campo dell’etica.”
Dacia Maraini
Eretto a padrone e signore di tutti gli altri viventi, l’uomo considera oggi gli animali non umani quali oggetti a propria disposizione, nella più barbara ottica specista e antropocentrica. Ma quale humus culturale ha determinato l’orrore in cui le specie non umane sono costrette a vivere? Qual è la reale condizione che sono costretti a subire? Ed è davvero immodificabile? Attraverso il confronto tra specialisti, diversi per formazione e impostazione, questa raccolta vuole essere un proficuo contributo rivolto sia al mondo della scuola e dell’università, sia a tutti coloro che ritengono inaccettabile questo stato di cose, e intende problematizzare il rapporto uomo-animali non umani, fornendo elementi di riflessione che possano indurre a ridimensionare la follia antropocentrica.
Con contributi di:
Emilio Bibini, Lilia Casali, Maurizio Corsini Guido Dalla Casa, Giulio De Nicola Bruno Fedi, Adriano Fragano, Cristiana Funari, Enrico Giannetto, Thomas Hartung, Elisa Lorenzani, Dacia Maraini, Roberto Marchesini, Luciano Mazzoni Benoni, Enrico Moriconi, Elena Pagliarino, Vittorio Parisi, Valerio Pocar, Paola Re, Paolo Ricci, Costanza Rovida, Mario Salomone, Vincenzo Scalfari, Angelo Tartabini.
Mimesis editore
collana Eterotopie
pagine: 240
Euro: 24,00
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Novità!
Valerio Cervetti, Ilaria Gandolfi, Paola Gennari
a cura dell'associazione Progetto Itaca Parma
Bisognava provarci
Parma e la malattia memtale: dal manicomio ai servizi psichiatrici territoriali
Un’appassionante ricerca storico-antropologica sul ruolo altamente originale e innovativo svolto dalla città emiliana nel movimento che a livello nazionale ha portato alla legge 180/1978 e alla nascita dei servizi territoriali per la salute mentale. “Bisognava provarci” è la storia di Giordana, che al manicomio di Colorno ci è nata; di Mauro, che lì ha fatto l’infermiere e ora è la sua famiglia; e di Loredana, che quando seppe che l’Ospedale avrebbe chiuso, pensò: Santo Dio e adesso? Come faremo? È la storia di Giacomo, Vincenzo, Corrado, Maria: giovani psichiatri con la voglia di cambiare il mondo, poco più che ventenni, catapultati nella bocca del leone, costretti a cercare una via di fuga dall’orrore dei reparti.
Grafiche Step editrice, 2019
Euro 20,00
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Adriano Fragano
Disobbedienza vegana
Ovveo il veganesimo come potrebbe essere
Il veganismo essendo entrato a far parte della cosiddetta narrativa “mainstream”, è ormai considerato un argomento di tendenza che s’incontra sempre più spesso nei social network come pure su giornali e TV. Nonostante ciò – o forse proprio per questo – il concetto che la società ha del fenomeno è profondamente errato.
In genere s’intende per “vegano” banalmente uno stile alimentare elitario, costoso e consumista dovuto a convincimenti salutistici, moda o a fanatismo. L’idea originaria prende invece vita da profonde motivazioni etiche e coinvolge ogni ambito del quotidiano. Il consumismo e la cattiva informazione hanno di fatto stravolto ciò che in realtà propone il veganismo moderno: una pratica di disobbedienza non violenta e di liberazione, in risposta a una società che sfrutta, uccide e trita in nome del profitto, dello specismo e dell’antropocentrismo.
Il libro affronta numerosi argomenti: dalla storia della definizione di “veganismo”, ai principi originari, alle tipologie di veganismo dei giorni nostri. Dai rapporti tra veganismo e l’idea che abbiamo del cibo e il capitalismo, alle implicazioni personali e sociali, ai pregi e difetti delle diverse forme di attivismo.
Un percorso utile a dimostrare che, contrariamente a quanto raccontato per anni, il veganismo non è meramente una pratica immediata e facile, ma una filosofia splendida e completa che richiede una vita etica, impegno, costanza, ed è in grado di produrre un vero progresso morale.
NFC edizioni, 2018
Euro 11,90
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E. Carini , G. Farina, F. Fergnani, M. Trentadue F. Toscan
L'esistenzialismo ieri e oggi
Il volume raccoglie alcune riflessioni sull’Esistenzialismo considerato nelle sue premesse teoriche, nelle sue principali linee di sviluppo e nelle conseguenze che questa variegata corrente ha sulla contemporaneità. Gli autori dei saggi qui pubblicati – tutti legati da una grande passione per la filosofia e per l’Esistenzialismo – riscontrano infatti, proponendo itinerari e chiavi di lettura differenti, la strepitosa attualità della filosofia dell’esistenza e dei suoi protagonisti. Da sempre Farina Editore è impegnata nella pubblicazione di saggi dedicati agli autori della tradizione esistenzialista; tra questi, in prima linea, gli scritti inediti di Franco Fergnani sul pensiero di Kierkegaard, Merleau-Ponty e di Sartre.
Farina Editore Milano, 2019
Euro 12
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Adriano Fragano
Proposte per un manifesto antispecista
teoria, trategia, etica, utopia per una nuova società libera
Il progetto del Manifesto antispecista nasce nel 2007 fornendo una prima proposta di testo generale, con il preciso intento di divenire un punto d’incontro per discutere di antispecismo nella sua accezione più ampia del termine .Lo scopo ultimo del progetto è quello di contribuire alla redazione di un Manifesto Antispecista che possa proporre al pubblico una serie di principi e di punti salienti, che permettano a chi è sensibile a tali tematiche di potersi orientare e di poter fornire il proprio consapevole contributo alla lotta per la liberazione Animale. Lungi dal voler imporre dogmi o stilare principi assoluti, la volontà di chi ha creato tale progetto è solo ed esclusivamente orientata al confronto ed alla crescita di una nuova coscienza antispecista, finalmente coadiuvata da fondamenta teoriche solide e condivise.
Adriano Fragano
www. manifestoantispecista.org
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Aggiornamenti
approfondimenti e archivio
12.12,2019 Antinatalismo
26.12.2019 Ecosemiotica
28.12.2019 Veganesimo
30.11.2018
Flavio Zanardi "Il senso del sacro e la storia"
News_Cultura
Razzoloremo
in un altro luogo!
"Razzolando nel cortile",
10 anni di incontri tra Natura e Cultura.
Ancora rinviata la decima edizione
Putroppo è confermato il rinvio della decima edizione anche quest'anno (2023) a causa del trasferimento della sede in un'altra località.
Razzolando nel cortile, incontri tra Natura e Cultura è una rassegna culturale su tematiche riflessive sul rapporto uomo/natura/cultura attraverso conferenze, arte e cinema. Esplorazioni e rivalutazioni, tra memoria storica e attualità con particolare riguardo al pensiero umanistico, libertario e creativo, fortemente necessarii per un possibile cambiamento di quell'immaginario consolidato e diffuso, espressione dellle logiche del potere.
Tematiche variegate, sempre correlate per affermaree una cultura delle "convergenze" (e non delle divergenze) e per ribadire la complessità del mondo in antitesi al riduzionismo speculativo.
E proprio in queste tematiche che rientrano le "terre marginali", appenniniche, con le loro eccellenze, abbandonate "culturalmente" e vissute "separate dal resto" per incapacità e disinteresse nel cogliere le interrelazioni dei territori.
scarica il programma degli incontri 2019
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Razzolando anche a Parma con "Athenaeum"
Interrelazioni con la libreria editrice universitaria "Athenaeum" nello storico quartiere "Oltretorrente" di Parma, attraverso riproposizioni di alcuni incontri anche in città e presentazioni di libri.
Un banchetto librario di "Athenaeum" sarà presente durante la rassegna estiva.
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A cena con il relatore
Dopo ogni incontro le persone del pubblico che sono interessate a partecipare
alla cena conviviale con il relatore e gli organizzatori, sono pregate di comunicarlo prima dell’inizio della conferenza o prenotarsi antcipatamente tramite e-mail o telefonicamente. La cena, solo vegana, verrà tenuta nel salone espositivo. Il numero dei posti disponibili è di 4/6.
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per i programmi, gli interventi e le introduzioni degli anni passati entra in archivio
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per informazioni
info@psichenatura.it
cell. 333 4859 671
skipe aemiliusflamine
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Razzolando nel Cortile
immagini degli incontri 2019
27.07 ""Memoria, identità, tempo" con Olimpia Pino
03.08 Esistenzialismo ieri e oggi" con Franco Toscani e Attilio Finetti
10.08 "Errore Antropocentrico; con Maurizio Corsini e Giulio De Nicola